Di Sandro Gozi – Il caso di Ambrogio Crespi ha incrociato la mia vita proprio l’anno scorso di questi tempi. Mi colpì fortemente la passione con la quale in molti lo difendevano. Eppure il 10 ottobre, giorno del suo arresto, sembrava l’epilogo consueto di tanti casi uguali al suo, dove alcune persone si trovano spesso in un confine tra politica e malavita che da troppo tempo segna il costume del nostro paese. Io non conoscevo Ambrogio Crespi.
Forse avevo sentito parlare qualche volta di suo fratello che, pure, non conoscevo personalmente. Ho quindi deciso di approfondire, di chiedere, di domandare, fino a convincermi della sua estraneità. Non voglio dire che Ambrogio è innocente perché non conosce la persona a cui avrebbe portato i voti.
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