“Questo è solo il primo di una lunga serie di premi che vincerà ‘Enzo Tortora, una ferita italiana’, perché al di là di tutto, per una volta, viene dato un riconoscimento a un film molto bello che scuote la coscienza di tutti”. Così, lo riferisce una nota, Gian Marco Chiocci, direttore de Il Tempo, che intervistato da RomaCapitaleNews commentando la vittoria del documentario di Ambrogio Crespi precedentemente escluso dal Festival del Cinema di Roma.
“Questo docufilm è un prodotto molto ben fatto e coraggioso, controcorrente. Ma è soprattutto un’opera d’arte, perché così va chiamata, che dà fastidio a molti evidentemente – ha aggiunto Chiocci – Tutti evocano Enzo Tortora, tutti ne parlano, ma poi al dunque, quando bisogna affrontare certi argomenti ci si dimentica di lui. Questa invece è stata proprio la forza di questo lavoro di Ambrogio Crespi che abbiamo per questo sin dall’inizio accompagnato nel suo percorso, impervio, nelle istituzioni, perché ogni volta era una lotta per farlo trasmettere”.
Fonte: Omniroma