Da quando ricordare il caso giudiziario di Enzo Tortora è diventato una forma di strumentalizzazione? A qualcuno il successo della proiezione napoletana del docufilm di Ambrogio Crespi, “Enzo Tortora, una ferita italiana”, deve essere andato stretto. Si tratta del gruppo dei cosentiniani che nei giorni scorsi avevano annunciato di non voler prendere parte all’evento organizzato da Armando Cesaro, indicando come sbagliato “l’approfittarsi dei casi di malagiustizia per farne finti cavalli di battaglia”.
Un attacco fuori contesto – lanciato da un gruppo politico, Forza Campania, che si rivede nelle posizioni di Nicola Cosentino, che loro stessi indicano come vittima di malagiustizia – e che sembrerebbe essere stato frutto di un certo grado di confusione, dal momento che, se proprio vogliamo dirla tutta, il gruppo “Forza Campania” di fatto il documentario non lo ha certo visto. Avrebbe potuto farlo se avesse partecipato all’evento di Napoli e al dibattito che ne è seguito.
Continua a leggere su: Campania24News